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  • Nadia Sanità
  • Primopiano

School of cards

Come sanno gli ammiratori della serie americana, house of cards è un gioco di parole che allude a qualcosa di molto debole, che potrebbe crollare da un momento all’altro, purtroppo non solo metaforicamente, nel caso delle scuole italiane, #scuolepotenzialmentebelle!?!
Sarebbe interessante una serie televisiva sulla scuola italiana colpita e affondata in tre mosse.
Si potrebbe intitolare “Dal portfolio al portfolio”. Moratti regnante, il portfolio era quello che i docenti avrebbero dovuto compilare per
ogni studente; nella riforma delle slide, invece, consistente di un solo articolo con moltissimi commi scritti in un italiano imbarazzante, sono i neoimmessi in ruolo ad avere il portfolio delle competenze. Probabilmente gli sceneggiatori hanno deciso di far morire il portfolio morattiano in una delle ultime puntate per poi farlo resuscitare, ma con un altro ruolo. La novità è inoltre costituita dai docenti del potenziamento. Quale sia il loro orario di lavoro o il loro status giuridico, che cosa debbano fare precisamente in un italiano dalla sintassi ciceroniana e non in “ariafrittese”, non si sa; potremmo chiamarli gli outlanders, facendo riferimento alla fortunata serie britannica.
La Gelmini a metà tra la terzultima e l’ultima riforma ci ha regalato il CLIL de noantri e qui la serie TV potrebbe essere Homeland. Infatti nell’omonima serie americana è stato chiesto a consulenti arabofoni di pensare a degli slogan di protesta in arabo antiamericani da riportare sui muri del set. Questi ultimi hanno deciso di fare uno scherzo e hanno scritto frasi offensive sulla serie TV, sicuri che nessuno avrebbe capito. La previsione si è rivelata esatta e la puntata è andata in onda così. Potrebbe capitare che qualche studente spiritoso decidesse di fare altrettanto con qualche velleitario docente di DNL, ossia di disciplina non linguistica, acronimo copiato dal francese e che sembra il nome di una patologia, in quanto somiglia all’acronimo inglese NDL che è una malattia dermatologica. In effetti, ai docenti di disciplina linguistica sentire colleghi dire “I’m going to treat this procedure (con l’aggravante della pronuncia “prosedur”), oppure “Viens à la table” potrebbe causare dermatite da contatto da incompetenza!
E quale potrebbe essere la colonna sonora? Inevitabilmente Rebel, rebel, data la recente dipartita dell’icona del rock, suo autore: riff di chitarra da leggenda e la scuola italiana era da leggenda per alcuni aspetti-pensate alle scuole materne di Reggio Emilia- ma anche manifesto del glam rock al suo tramonto, come purtroppo è ora la scuola italiana.