Pare non sia arrivata nelle scuole una circolare ministeriale che invita i docenti a ricordare in classe la strage neofascista di Piazza della Loggia, di cui oggi ricorre il quarantottesimo anniversario.
Come dice Harari, il fascismo consiste anche nel dare una visione semplificata della realtà. Ma per i soloni nostrani è un fenomeno storico finito per sempre e in Italia non ci sono fascisti e anche chi si dichiara tale corrisponde a una percentuale irrisoria. Ecco un bell’esempio di visione semplificata della realtà che la scuola dovrebbe contrastare tutti i giorni.
Mi piacerebbe che fosse indetto uno sciopero, perché lo sviluppo delle capacità critiche degli studenti fosse al centro dei nuclei fondanti di ogni disciplina, ma è una pia illusione, perché gli insegnanti sono sensibili a ben altre questioni, purtroppo, e non si rendono conto che formano future marionette cui altri tireranno i fili per renderle docili alla guida in modo indiretto, ovviamente, manipolando i dati che permettono di far provare alcune emozioni e aderire a una linea di pensiero e a una condotta, illudendosi che sia la propria.
Tutta la manfrina del digitale dovrebbe puntare a questo, ma non mi sembra proprio lo stia facendo, nonostante il profluvio di denaro investito per la cosiddetta innovazione tecnologica, a giudicare dalla leggerezza con cui sia gli studenti, sia i docenti trattano i propri dati sensibili sui social.