In questa distopia sanitaria, in cui i neoliberisti di ieri che si sgolavano sul privato è bello, federale è meraviglioso, esaltando la sussidiarietà e che adesso urlano allo Stato centrale di fare bene e di fare presto e di fare tutto e in modo perfetto, irrompe la didattica a distanza come se fosse qualcosa alla portata di qualsiasi studente, costretto a inviare foto delle attività svolte ai malcapitati docenti, possedendo solo un telefono cellulare! Forse a qualcuno sfugge che ci sono anche gli studenti poveri che magari dormono in cucina sul divano-letto e famiglie che non possono permettersi di avere un PC per gli adulti e un PC per ogni figlio. Ad esempio, quanto pensate che possa guadagnare un infermiere, che ai tempi del virus corona, viene chiamato eroe? Supponiamo che l’eroe/eroina sia anche un genitore separato, come potrebbe permettersi di avere tutti questi dispositivi? Perché invece non distribuire gratuitamente nei supermercati i classici della narrativa? Anche se ciò contribuisse ad avere un solo analfabeta funzionale in meno, ne sarebbe valsa la pena. Quelli che adesso vengono chiamati eroi e che domani saranno dimenticati e nuovamente bersagliati da tagli, hanno studiato su libri cartacei.