In questi giorni di esami di Stato, influenzata dalle domande sulle interpretazioni storiografiche del fascismo, la “chiacchiera” in Heidegger e dalle notizie sui mezzi corazzati al Brennero, la legge sul reato di tortura -un po’ di pugni e calci, umiliazioni, trattamenti degradanti sono accettabili, ma troppi no- ho pensato a quanto di fascistoide vi sia nelle chiacchiere dei politici e nelle leggi che approvano, cui fanno da cassa di risonanza i giornali e internet.

Dire le stesse cose e pensarla allo stesso modo illude ciascuno di avere un’identità e ciò comporta la rinuncia a pensare in proprio. Nella “chiacchiera” non ci si deve sforzare di approfondire ciò di cui si parla e la chiacchiera comune, italiana e europea, fa sì che gli esseri umani non abbiano diritto a spostarsi quando sul loro territorio vi è carenza di cibo; non siamo liberi di migrare come gli uccelli e così mi viene in mente Refugee Blues di Auden, in particolare i versi “walked through a wood, saw the birds in the trees; they had no politicians and sang at their ease/They weren’t the human race, my dear, they weren’t the human race”. Domani la chiedo. Ah no! Non posso perché non è in programma. Ovviamente!

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