La celebre aria di Violetta ha fornito il titolo a questo intervento per augurar, ai fortunati che possono partecipare alla Summer School sul Conero, una serena conclusione di questa strana estate, dal momento che molto di strano è successo dall’ultimo contributo a questa rubrica, ma quello che mi colpisce di più è sempre l’uso manipolatorio delle parole nel commentare i fatti. È strano infatti che i Costituenti siano definiti saggi perché decisero di non sottoporre a referendum i trattati internazionali, ma dalle stesse persone siano considerati superati e non più adeguati ai tempi per quanto riguarda il bicameralismo perfetto: la Carta quindi è vista come un menu à la carte! L’Esecutivo di turno cambia quello che non gli piace e si tiene quello che gli conviene, poi il prossimo farà a sua volta strame della Costituzione a suo piacimento e via così. Gli stessi inoltre dicono che bisogna discutere nel merito, quando appunto il merito è che il lodo Alfano e la legge sui cosiddetti “foreign fighters”- more solito in inglese perché fa più al passo con i tempi e più ggiovane- sono stati approvati molto velocemente, il merito è che l’Esecutivo non deve assolutamente entrare nella riforma della Costituzione, il merito è che dopo averci fatto il lavaggio del cervello con quanto sono belle e brave la devolution e la sussidiarietà e aver modificato il Titolo V per far piacere alla Lega, adesso hanno cambiato idea; il merito è che in un documento redatto dal fondo d’investimento americano JP Morgane pubblicato nel 2013, The Euro area adjustment: about halfway there, sideplora la debolezza degli esecutivi dovuta alle Costituzioni del Dopoguerra che mostrerebbero una forte influenza socialista, nonché il fatto che prevedano il diritto di protestare, se vengono approvate leggi impopolari. Quindi il popolo va bene solo se si fa condizionare e tirare i fili dall’Esecutivo. Ad esempio, nel caso del referendum per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, l’opinione del popolo non andava bene: hanno prevalso i voti dei populisti, categoria che nella scala evolutiva mediatica è appena al di sopra dell’ameba e che merita il più ampio disprezzo; chi ha osato ignorare l’intimidazione borsistica è stato considerato illetterato, rozzo e razzista. Ma a chi non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, che cosa potrà mai importare dell’Erasmus? E chi sono gli studenti dell’Erasmus? Chi può permetterselo, data l’esiguità della borsa di studio? Scommetto che i figli di camionisti e parrucchieri scarseggiano. Non scarseggiano, invece, gli anglicismi inutili, tra cui il recentissimo no border, e il meno recente gifted nel didattichese. Non scarseggiano neanche le possibilità di lavoro per i nostri studenti appena diplomati: se ripeti all’infinito luoghi comuni da avvinazzati all’osteria ti si spalancano le porte dei vertici dell’establishment, magari possono anche aspirare a diventare Presidente degli Stati Uniti oppure, se si accontentano, anche di un partito nostrano; occorre solo imparare almeno le seguenti parole chiave: riforme, aiutiamoli a casa loro, i terroristi possono essere dappertutto ma i nostri servizi segreti sono migliori degli altri. Se avete invece studenti che si chiedono come mai non sono ancora stati assicurati alla giustizia i responsabili delle bombe sui treni, e quelli delle bombe in piazza Fontana e in piazza della Loggia, nonostante tale superiorità, dovete bocciarli: obiettivi minimi non raggiunti; competenza non acquisita, immaturi senza un futuro lavorativo, devono ancora crescere e imparare ad annullare le proprie capacità critiche. I veri gifted sono gli altri.
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